Tour de France 2023, qualche polemica per il mancato aiuto di Vingegaard a Van Aert: “Col senno di poi, avrebbe potuto fare qualcosa”
Non si respira un’aria propriamente serena in casa Jumbo-Visma dopo la seconda tappa del Tour de France 2023. Dopo tutto il lavoro fatto nel finale della Vitoria-Gasteiz – San Sébastián, la formazione neerlandese si è vista sfuggire la vittoria proprio all’ultimo chilometro, quando Victor Lafay ha attaccato e il team giallo-nero non è riuscito a chiudere sul corridore della Cofidis nonostante la presenza di quattro uomini nel drappello di testa. Con Wilco Kelderman e Tiesj Benoot che avevano già lavorato in precedenza per stoppare altri attacchi e con Wout Van Aert che doveva cercare di risparmiarsi per lo sprint, l’unico che poteva andare a chiudere sul transalpino era quindi Jonas Vingegaard, che invece è rimasto al coperto.
Il risultato è che Van Aert ha potuto dunque sprintare solo per il secondo posto, con il belga che è apparso decisamente arrabbiato per la mancata vittoria, tanto da scagliare a terra con violenza la propria borraccia subito dopo il traguardo, tornando poi in albergo da solo su una delle ammiraglie, scuro in volto. Non sono quindi mancate le polemiche, soprattutto in Belgio, per il mancato aiuto da parte di Vingegaard, che da parte sua si è difeso dicendo che aveva già fatto qualcosa per Van Aert non collaborando con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) dopo lo scollinamento dello Jaizkibel.
Nella stessa Jumbo-Visma, tuttavia, c’è stato qualche mugugno per questa occasione persa: “Così tanto lavoro fatto e poi ci è scappato un corridore nel finale. Eravamo a corto di energie, di un uomo che andasse a chiudere“, ha dichiarato Kelderman a NOS. Quando poi gli è stato chiesto se quell’uomo poteva essere Vingegaard, il 32enne non si è sbilanciato: “Difficile da dire, è da valutare. Ma questa è la corsa e non puoi prevedere tutto”.
A mezza bocca, anche il direttore sportivo Frans Maassen ha ammesso che Vingegaard avrebbe potuto dare una mano: “È concentrato il più possibile su Pogačar, ovviamente. Col senno di poi, avrebbe potuto fare qualcosa. Ma non pensi a un attacco di Lafay all’ultimo chilometro. E non siamo alla PlayStation. Anche Wout avrebbe potuto riprendere Lafay, ma poi sarebbe stato battuto da Pogačar in volata, e non era quello che volevamo”.
L’altro direttore sportivo, Grischa Niermann, ha invece assolto il danese: “Se oggi qualcuno ha commesso un errore, dovete attribuirlo a me – le sue parole, riportate da Sporza – Il mio obiettivo è che Jonas sia a ruota di Tadej. Se avessi chiesto a Jonas di chiudere su Lafay… Col senno di poi sarebbe potuto succedere, ma ero convinto che Kelderman e Benoot avrebbero chiuso il gap. Non è successo”.
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